top of page
  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • YouTube
Il quartiere CEP e la confinante via XXIV Maggio
Campobasso, quartiere CEP

La parte della città dotata di una più forte riconoscibilità, ad esclusione del Borgo Murattiano e del borgo medievale, è il Quartiere CEP che è l’unica zona che ufficialmente nella sua denominazione si fregia del titolo di quartiere. Tale termine non viene utilizzato nella toponomastica cittadina per indicare alcuna altra porzione dell’agglomerazione urbana. Per capirci Vazzieri, Fontanavecchia, S. Giovanni de’ Gelsi non sono chiamati quartiere seppure siano delle ben distinte formazioni urbanistiche in seno all’abitato. CEP è un quartiere perché secondo i promotori di questo insediamento residenziale fuori porta esso doveva contenere tutti i servizi per la cittadinanza lì insediata, rendendosi autonomo dal resto della città in relazione alla dotazione di scuola, chiesa, mercato e così via. Una indipendenza che, però, è stata smentita dalla realtà dei fatti. Diverse necessità vengono soddisfatte non all’interno del CEP bensì all’esterno di tale aggregato, dai negozi dei più svariati generi, alimentari, abbigliamento, articoli per la casa e via dicendo ad attività ristorative e bar, tutti ubicati lungo via XXIV Maggio che è una strada tangente al CEP. Si è instaurata un’autentica complementarietà tra tale arteria viaria e il quartiere di edilizia economica e popolare in quanto se coloro che vivono in quest’ultimo vanno a fare le compere di beni essenziali e non negli esercizi commerciali posizionati su questo tracciato stradale, quelli che risiedono negli stabili che affacciano sulla predetta via, che è, poi, un viale, usufruiscono degli istituti scolastici, dell’edificio di culto, del mercato al coperto, dell’ambulatorio sanitario che sono a corredo della zona di edilizia pubblica detta CEP.

Campobasso, quartiere CEP

In definitiva, se non vi fosse stata via XXIV Maggio il nostro quartiere sarebbe risultato monco e viceversa. Si è verificata una situazione di intrecci di interessi che, comunque, non può essere descritta come commistione o compenetrazione reciproca innanzitutto dal punto di vista fisico in quanto le due aree, per caratteri edilizi, per morfologia viaria, per configurazione degli spazi liberi sono completamente diverse. Anche l’atmosfera che si respira è assai differente, l’una, via XXIV Maggio, rumorosa per via del traffico che l’attraversa e il vociare delle persone che frequentano le opportunità di acquisto che offre, l’altra, il Quartiere CEP, quieta per la sua collocazione appartata nel contesto cittadino, non interessata dal traffico di attraversamento, senza la presenza di sedi di uffici, di studi professionali, di botteghe artigiane e di punti vendita.

Campobasso, quartiere CEP

Siamo partiti che volevamo illustrare un pezzo di Campobasso tra quelli con una maggiore individualità e finora ci siamo limitati a far emergere una certa distonia tra l’idea di un comparto urbanistico perfettamente autosufficiente e la realtà effettiva che è la contaminazione da parte dell’insieme insediativo in cui è inserito tale da inficiare il proposito delle origini di separatezza. Non si è parlato manco un po' delle peculiarità della sua forma che lo fanno un fatto unico nel panorama urbano, cosa cui rimediamo di seguito, limitandoci, ad ogni modo, ad un solo aspetto, quello delle superfici a verde. È una caratteristica del Quartiere CEP che in ampie porzioni della sua estensione non avere recinzioni che delimitino i lotti edilizi; prospicienti le palazzine vi sono fasce di terreno libere senza definizione dei confini verso lo spazio pubblico nonostante siano, con un vocabolo catastale, graffate, ciascuna, ad uno specifico fabbricato ciò facendo intendere che sono a corredo dell’immobile, non fatti spaziali a sé stanti. Presi uno per uno sono dei minimi fazzoletti di terra, ma nel complesso, cioè sommandole fra loro, formano un “appezzamento” di terreno significativo per il quale sarebbe immaginabile la creazione di un parco urbano inframezzato da costruzioni le quali si verrebbero così a trovare immerse nel verde. Si potrebbe prevedere in uno degli spiazzi, somma di più, nell’ipotesi di sistemazione che si sta esponendo, giardinetti condominiali, ridisegnando magari anche la viabilità a servizio dei distinti palazzi, la realizzazione di un anfiteatro all’aperto, elemento capace di fungere da catalizzatore della comunità in occasione di eventi culturali, celebrativi, spettacoli teatrali, concerti.

Campobasso, quartiere CEP

Manca al CEP per essere una unità urbanistica completa innanzitutto una piazza quale luogo di incontro e il teatrino scoperto in certe specifiche occasioni potrebbe sopperire a tale carenza. Il verde non basta che occupi molto suolo, ma che sia in grado di innervare il quartiere per intero e, pure, che abbia valore estetico. Applicando le tecniche dell’ “arte dei giardini” sui “vuoti”, i “pieni” sono i volumi architettonici, si riuscirebbe a conferire all’area una qualità paesaggistica. Un primo passo auspicabile è la piantumazione ai bordi degli assi stradali primari di alberature per favorire il passeggio oltre che per i benefici che gli alberi apportano alla qualità dell’aria. Una vegetazione, quella di impiantare, avente anche valenze naturalistiche; essa andrebbe pensata a supporto di un corridoio ecologico che partendo dalla collina di S. Giovannello attraverso delle stepping zone, zone di rifugio e sosta per le specie animali, come potrebbe esserlo piazza S. Francesco, il parco dello Scarafone e piazza Cuoco raggiunga il centro cittadino, le piazze-giardino del Borgo Murattiano. È necessario, è evidente, non solo la predisposizione del canale ma anche l’adozione di misure a favore della fauna come la individuazione di sottopassi stradali oppure la messa a dimora di siepi, microhabitat per microfauna.

bottom of page